"Siamo di fronte a una degenerazione del sistema. Il crollo di Firenze non è un caso eccezionale ma la normalità in cui si lavora nel settore edile". Lo denuncia il segretario generale della Cgil che, intervistato da Alessandra Sardoni per Omnibus su La 7, indica la strada da percorrere: "se davvero si vuole affrontare il tema", bisogna "cambiare la deregolamentazione legislativa e le forme assurde di precarietà" che sono state introdotte.
Ma "finora il governo su questo tema non ha fatto assolutamente nulla, anzi ha peggiorato una serie di norme sulla precarietà". "Lunedì, dalle 8.30 alle 10, ci hanno convocati. E c'è chi dice che è già stato convocato un consiglio dei ministri in serata", rileva Landini: "in un'ora e mezza" è difficile che ci sia un confronto mentre, sul tema "c'è bisogno di una trattativa" e, aggiunge, "noi siamo pronti a stare lì anche una settimana".
"Di sicuro decideremo come proseguire la mobilitazione" anche perché "non passa giorno dove non ci siano due tre morti sul lavoro e aumentano anche gli infortuni e le malattie professionali". E "questa situazione non è più accettabile. Penso che sia importante che anche le imprese parlino, io non ho ancora sentito Confindustria" intervenire "mentre una battaglia comune per togliere dal mercato quelle imprese balorde che sfruttano, non rispettano le regole, non pagano le tasse sarebbe utile perché - ha concluso il segretario generale della Cgil - la logica degli appalti e dei subappalti favorisce l'illegalità nel nostro Paese, se abbiamo pezzi interi della nostra economia in mano alla malavita organizzata è anche colpa di questo sistema".