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Roma, 12 dicembre - “A leggere le indiscrezioni, una delle modifiche alla manovra di bilancio, decisa dalla maggioranza, sarebbe un intervento di riduzione premiale dell’aliquota Ires. È il mondo alla rovescia: lavoratori dipendenti e pensionati pagheranno, a causa del drenaggio fiscale, un maggior gettito Irpef di ben 17 miliardi nel 2024; alle imprese, che hanno visto un aumento dei profitti senza precedenti, si riducono per l’ennesima volta le imposte”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari.
“Evidentemente - sottolinea il dirigente sindacale - dopo i 55,2 miliardi di benefici fiscali destinati al sistema imprenditoriale nel solo 2023 (dati Istat), cui vanno aggiunti i cospicui incentivi automatici finanziati con il Pnrr, non si è ancora compreso che proseguire su questa strada non determina alcun ritorno significativo in termini di investimenti e occupazione di qualità”.
Per Ferrari: “Più che continuare a rivendicare risorse pubbliche a spese dei contribuenti, il sistema delle imprese farebbe bene a utilizzare gli enormi profitti ed extra profitti realizzati durante la fiammata inflattiva di questi anni per aumentare gli investimenti e rinnovare i contratti”. “Da parte sua, il Governo, anche con questa scelta, conferma una linea economica che, non solo taglia la spesa, in particolare quella sociale, e non mette in campo alcuna politica industriale, ma - conclude Ferrari - continua a regalare soldi alle imprese, mentre chi vive di reddito fisso subisce un drammatico impoverimento dei salari e delle pensioni”.