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Roma, 19 aprile - “L’ennesimo annuncio a vuoto: il ministro Giorgetti aveva dichiarato, nell’audizione parlamentare sul Documento di Finanza Pubblica, che il Consiglio dei Ministri di ieri avrebbe approvato un provvedimento risolutivo sugli acconti Irpef e sulle detrazioni, invece nulla. A campagna fiscale iniziata, è ancora in vigore la norma che applica le quattro aliquote precedenti, meno favorevoli, anziché le tre attuali”. Lo affermano, in una nota, Christian Ferrari, segretario confederale Cgil, e Monica Iviglia, presidentessa Consorzio nazionale Caaf Cgil.
“I nostri Caaf - sottolineano i due dirigenti sindacali - hanno predisposto tutte le misure organizzative per non penalizzare i contribuenti, evitando che paghino cifre non dovute, ma ciò non toglie la confusione che regna sul tema e che potrebbe avere conseguenze su persone che pagano fino all’ultimo euro di tasse e che rischiano di non vedere tutelato il diritto a non essere vessati”.
Per Ferrari e Iviglia “c’è un altro impegno disatteso dal Governo: rimediare alla clamorosa ingiustizia che stanno subendo i redditi tra 8.500 e 9.000 euro annui i quali - a causa del meccanismo scelto per fiscalizzare il cuneo contributivo - stanno perdendo, a partire da gennaio, circa 100 euro al mese. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che faticano, a dir poco, a far quadrare i bilanci familiari e che non possono essere penalizzati così pesantemente”.