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Roma 15 maggio – “I dati sul crollo del potere d’acquisto dei salari, i tre milioni di giovani che decidono di lasciare il Paese, la crescita del lavoro povero e la persistenza dei divari di genere, certificati dal rapporto annuale dell’Istat, dimostrano come in questi mesi il Governo abbia voluto presentare una realtà inesistente e descrivono un Paese in grave difficoltà, che necessita di urgenti misure a sostegno delle fasce più deboli”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
“Nel nostro Paese in molti casi - prosegue il leader della Cgil - si è poveri pur lavorando. Per questo è necessario anzitutto aumentare i salari rinnovando, attraverso la contrattazione e introducendo un salario orario minimo, tutti i contratti, pubblici e privati. Come pure è necessario rivalutare le pensioni”.
“La condizione che emerge dal rapporto Istat - conclude Landini – è figlia di scelte precise che negli ultimi vent’anni hanno impoverito il mondo del lavoro, attraverso leggi sbagliate che ne hanno incentivato la precarizzazione, e dimostra che la precarietà taglia i salari e i diritti. La nostra battaglia, anche attraverso i referendum abrogativi, si pone l’obiettivo di contrastare le scelte fatte finora, anche dall’attuale maggioranza”.