Roma, 23 gennaio - “Come avevamo denunciato fin dal varo della manovra da parte del Consiglio dei Ministri, la fiscalizzazione del cuneo contributivo, per il meccanismo che è stato scelto, ridurrà il netto in busta paga alla stragrande maggioranza dei lavoratori”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari.

Nel dettaglio, il segretario confederale spiega: “Chi ha un reddito tra gli 8.500 e i 9.000 euro, perde circa 1.200 euro all’anno. Parliamo di quasi due mesi di salario in meno per lavoratori e, soprattutto, lavoratrici, poveri, che già vivono in una condizione di precarietà che il Governo non solo non vede, ma contribuisce ad aggravare. Chiediamo che si ponga immediatamente rimedio a un’ingiustizia così intollerabile. Inoltre, ad essere penalizzati saranno molti con un reddito fino ai 35 mila euro, alcune fasce arrivano a perdere anche 100 euro all’anno”.

“E come se tutto questo non bastasse, lavoratori dipendenti e pensionati, a causa del drenaggio fiscale, hanno pagato nel 2024 oltre 17 miliardi di extra gettito Irpef, finanziando per intero l'operazione cuneo”.

“Il meno tasse per tutti, evidentemente - prosegue il dirigente sindacale - non vale per chi vive di reddito fisso. Per gli altri, invece: flat tax, condoni, concordati preventivi e ogni strumento possibile e immaginabile per consentirgli di continuare a evadere indisturbati le imposte”.

Per il segretario confederale della Cgil “nel frattempo si tagliano risorse a istruzione, Regioni ed Enti locali, al welfare pubblico e universalistico, oltre a definanziare pesantemente il Servizio sanitario nazionale”. “Abbiamo proclamato già lo scorso novembre uno sciopero generale per chiedere il cambiamento di queste politiche inique e controproducenti. E - conclude Ferrari - non abbiamo alcuna intenzione di fermarci nel difendere i diritti delle persone che rappresentiamo”.