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Roma, 30 novembre - “L’accordo sottoscritto oggi dal Sindaco di Roma nella veste di Commissario Straordinario per il Giubileo, dai sindacati dell’edilizia e dalle principali associazioni datoriali è un accordo importantissimo per merito, metodo e per il messaggio concreto che lancia, perché dimostra che si possono fare miliardi di euro di lavori presto, ma anche bene, tutelando i diritti e la sicurezza dei lavoratori e senza massimi ribassi o subappalti a cascata. Possiamo dire che oltre il ‘modello Genova’ da oggi per i lavori pubblici c’è anche il ‘modello Roma’”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini commenta il Protocollo d'intesa, sottoscritto oggi, dal Sindaco Roberto Gualtieri, Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl e le associazioni datoriali Ance, artigiane e delle Pmi relativamente ai lavori per il giubileo 2025.
“In particolare - continua Landini - tutte le forze sociali, sindacati ed imprese, insieme al Commissario Gualtieri hanno condiviso che il rispetto dei contratti collettivi edili, il potenziamento di strumenti e risorse per la sicurezza in cantiere, la formazione e la qualità di impresa vanno di pari passo. E se da un lato come organizzazioni sindacali siamo disposte a fare la nostra parte per completare le opere per il Giubileo nei tempi previsti e ridurre così anche il disagio dei cittadini romani, pronti a lavorare se serve 7 giorni su 7, 24 ore su 24, dall’altro vogliamo e abbiamo ottenuto che questo avvenga nella massima sicurezza con turni di 8 ore e almeno 4 squadre, con il giusto riconoscimento economico e senza gare al massimo ribasso”.
“Oltre alle norme aggiuntive in termini di trasparenza, legalità, monitoraggio dei cantieri, partecipazione del sindacato, a fare di questo accordo un precedente di portata nazionale e da esportare in tutto il Paese - conclude il segretario generale della Cgil - è soprattutto la scelta di escludere la possibilità di ricorrere al cosiddetto subappalto a cascata per lavori di centinaia e centinaia di milioni di euro. Una vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi si è battuto contro le forme di deregolamentazione del nuovo codice degli appalti”.