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Roma, 11 luglio - “Il confronto tecnico di oggi con al centro un tema per noi fondamentale, come quello dei giovani, non ha determinato assolutamente alcun passo avanti. L’incontro era con l’Osservatorio costituito dalla Ministra del Lavoro, ma come era già successo con gli appuntamenti precedenti, abbiamo nuovamente presentato le nostre proposte e non abbiamo avuto alcuna risposta, né tanto meno sappiamo quali strade il Governo vorrà percorrere”. Così la Cgil in una nota al termine del tavolo in sede tecnica sulla pensione di garanzia per i giovani, tenutosi questa mattina al Ministero del Lavoro.
Per la Confederazione “esiste un’emergenza giovani nel nostro paese, lo dicono chiaramente tutti i dati. Parlare di giovani significa contrastare la precarietà e aumentare i salari, da qui bisogna partire. Strada esattamente opposta a quella intrapresa nell’ultima legge di bilancio e con il decreto lavoro, con l’allargamento dei voucher e la proroga dei contratti a termine”.
“Per noi - continua la Cgil - è necessario rafforzare il patto intergenerazionale. Se non si daranno certezze ai giovani sulla loro pensione futura, incentivandoli a rimanere attivi nel mercato del lavoro e a versare i contributi, si rischia davvero di andare incontro ad una crisi profonda dell’attuale sistema”.
Nella nota si ricorda poi la proposta di Cgil, Cisl e Uil: “Occorre introdurre una pensione contributiva di garanzia inserendo elementi di solidarietà all’interno del sistema e agendo attraverso il mix tra anzianità ed età di uscita. Il che vuol dire che più crescono contribuzione ed età anagrafica, più aumenta l’assegno di garanzia, valorizzando tutti i periodi degni di tutela come il lavoro di cura, i periodi di disoccupazione, la formazione, le politiche attive, gli stage”.
Infine, si sottolinea in conclusione, “abbiamo chiesto che il tema delle pensioni in essere, aggiunto nelle ultime ore all’ordine del giorno, sia oggetto di uno specifico tavolo di confronto, stante la necessità di tutelare e migliorare il potere d’acquisto delle pensioni già pregiudicato dagli interventi di taglio al sistema della perequazione nell'ultima legge di bilancio”.