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Roma, 7 ottobre - Si è svolto questa mattina il secondo incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy avente ad oggetto la società Liberty Magona di Piombino.
L’incontro è stato presieduto dal dirigente della Divisione VIII Politiche per la risoluzione delle crisi di impresa, Mattia Losego, dalla dottoressa Francesca Borea della Divisione VIII Politiche per la risoluzione delle crisi di impresa, ed era presente la RSU Fiom-Cgil affiancata dalle segreterie territoriali e nazionali Cgil e Fiom, così come la Regione Toscana, il Comune di Piombino e la direzione aziendale nella persona del dottor Iallorenzi.
“L’incontro di oggi è importante per definire il futuro dello stabilimento di Piombino ormai sostanzialmente fermo per mancanza di forniture di semi-prodotto. Come Cgil e Fiom abbiamo apprezzato l’aggiornamento sul percorso di vendita i cui tempi traguardano oltre la scadenza dei prossimi ammortizzatori sociali, ma non può bastare.
Per quanto riguarda il futuro della vendita dello stabilimento abbiamo ribadito che è necessario trovare una nuova proprietà in grado di garantire l'occupazione e al tempo stesso rilanciare la produzione del sito, che non avrebbe problemi di ordini ma in questi mesi è rimasto bloccato per i problemi di forniture.
La Cgil e Fiom ritengono necessario che il Governo garantisca le forniture di semi-prodotto per non perdere mercato e garantire continuità di lavorazione per i dipendenti e la stabilizzazione per i tanti lavoratori interinali ancora presenti.
Come Cgil e Fiom abbiamo ribadito la necessità che il Governo agisca sui fornitori storici a partire da Acciaierie d’Italia, ex Ilva: a fronte di un contratto di 150 mila tonnellate ad oggi ne è stato onorato solo un terzo”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil