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Roma, 23 febbraio - “Le cariche violente di cui sono stati vittime studentesse e studenti a Pisa sono un fatto gravissimo, che esige delle spiegazioni e che non può essere derubricato a un incidente o a una cattiva gestione di quella singola piazza. Dal Paese arrivano segnali inquietanti sull’esercizio del diritto di espressione e del diritto al dissenso”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione.
“Torino, Roma, Napoli, Firenze, Bologna - ricorda la dirigente sindacale - e oggi Pisa: il Governo, incapace di rispondere con la politica, gli investimenti, i progetti, risponde alle istanze dei giovani con la Polizia, che sempre più spesso mette in essere azioni di contrasto alle proteste eccessivamente violente e gratuite”.
“Nel Paese negli ultimi mesi - denuncia Ghiglione - si percepisce un clima pesante verso qualsiasi forma di pensiero critico: le minacce di bocciatura per gli studenti che hanno occupato le scuole, invocate dal ministro Valditara, ne sono il segno e hanno il sapore amaro della ritorsione verso coloro che intendano esprimere le loro opinioni”.
“Noi, che siamo convinti che la Polizia non sia un ammortizzatore sociale su cui scaricare le tensioni, né che gli operatori della sicurezza siano dei picchiatori, temiamo che dietro al ricorso sistematico alla violenza ci sia un disegno, volto a piegare il lavoro delle Forze di Polizia a strumento politico. Chiediamo immediati chiarimenti da parte del Governo sui fatti di Pisa - conclude - ma soprattutto chiediamo che cessi questo clima di repressione e di violenza nel nostro Paese”.