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Roma, 7 giugno – “La relazione della Covip conferma una gestione positiva dei Fondi pensioni negoziali, cioè i Fondi di previdenza complementare istituti dalla contrattazione fra le parti sociali. Ma evidenzia ancora una volta alcuni elementi critici che da tempo la Cgil chiede di affrontare attraverso il rilancio delle adesioni alla previdenza complementare negoziale, per renderla effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese, nel mezzogiorno, e ai giovani e alle donne”. Così la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione commenta quanto emerso dalla relazione annuale sull’attività della Commissione di vigilanza sui fondi pensione 2022, presentata oggi alla Camera.
“I dati presentati infatti – spiega la dirigente sindacale – dimostrano che coloro che avrebbero più necessità di essere iscritti alla previdenza complementare non lo sono. I giovani e le donne non solo rischiano di non ricevere una pensione dignitosa, ma non potranno contare nemmeno sul secondo pilastro. Su di loro bisogna investire – prosegue Ghiglione – mettendo in campo politiche finalizzate alla creazione di nuova occupazione, al contrasto della precarietà: la strada esattamente opposta a quella intrapresa prima con la legge di bilancio e poi con il decreto lavoro”.
La segretaria confederale ricorda quindi le proposte della Cgil sulla previdenza complementare: “occorre prevedere un periodo di silenzio-assenso, affiancato da una adeguata campagna informativa e istituzionale, e meccanismi che consentano alle persone di poter scegliere liberamente di aderire. Inoltre, è necessario promuovere i fondi pensione negoziali anche nei settori ancora esclusi, come il comparto sicurezza”.
“Infine – conclude Ghiglione – bisogna riportare la tassazione degli investimenti dei fondi pensione alle precedenti aliquote più favorevoli, e promuovere le condizioni perché i fondi investano maggiormente nell’economia reale del Paese, prediligendo il sostegno alle infrastrutture, anche sociali”.