Roma, 25 maggio - “Prendiamo atto che il Governo smentisce sè stesso. E che non è neppure la prima volta!”. Pino Gesmundo, Segretario confederale Cgil, e Nicola Di Ceglie, Segretario nazionale Slc, commentano le parole della Presidente del Consiglio Meloni che nel suo discorso al Festival dell’Economia di Trento ha smentito la scelta dell’Esecutivo di privatizzare Poste Italiane.

“Siamo di fronte ad un Governo in stato confusionale - affermano i due dirigenti sindacali - che dichiara, per bocca della Presidente del Consiglio, di non aver mai avuto intenzione di privatizzare la maggiore azienda del Paese”. “Che si tratti di confusione o di smemoratezza - avvertono Gesmundo e Di Ceglie - è forse il caso di chiarire che già esiste un preciso provvedimento a confermare, insieme alle tante dichiarazioni e pubbliche affermazioni del Ministro dell’Economia Giorgetti, l’intenzione del Governo di ridurre fino al 30 per cento le proprie partecipazioni al capitale azionario di Poste”.

“Per tornare indietro rispetto a questa scelta sciagurata, che sindacati e lavoratori hanno sempre contrastato con fermezza, non bastano però le dichiarazioni della Presidente del Consiglio. Pretendiamo una convocazione e il ritiro del decreto. La nostra lotta - assicurano in conclusione - continuerà fino a quando non ci sarà la formale apertura di un tavolo sulle privatizzazioni da cui emergano le reali intenzioni del Governo”.