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Roma, 23 aprile - “Emergono con evidenza alcuni dei nodi cruciali del mondo del lavoro nel nostro Paese. Occorre invertire immediatamente la rotta con interventi volti a rimuovere le barriere che impediscono alle persone di raggiungere il loro pieno potenziale e garantire l'accesso al lavoro e a tutte le opportunità che possono favorire il loro sviluppo personale e professionale”. Così le segretarie confederali della Cgil, Maria Grazia Gabrielli e Francesca Re David, commentano il XXVI Rapporto elaborato e presentato quest’oggi dal Cnel sul mercato del lavoro e sulla contrattazione collettiva.
“Nodi cruciali - proseguono le due dirigenti sindacali - che dovrebbero rappresentare delle urgenze da affrontare celermente, ma che finora, le politiche e la conseguente legislazione sul lavoro non hanno affrontato, anzi hanno peggiorato”.
Tra le priorità sottolineate da Gabrielli e Re David: “la qualità e la dignità del lavoro per il futuro del Paese, a partire dai giovani, dalle donne, dai più fragili e svantaggiati, che non ha una correlazione con l’aumento degli occupati, cresce e si incentiva il lavoro precario e di poche ore in particolare proprio per queste categorie”.
Secondo le segretarie confederali “gli interventi da mettere in campo devono ridurre i part-time involontari, incentivare il tempo indeterminato che garantisce stabilità, dignità e maggiore sicurezza. É fondamentale veicolare un messaggio: il contratto di lavoro subordinato è a tempo indeterminato, quello a termine o somministrato è l’eccezione”. “Contrasto alla precarietà, al lavoro nero e irregolare deve rappresentare il cambio culturale utile ad uniformare gli interventi per cambiare il sistema produttivo nel nostro Paese. É innegabile - aggiungono Gabrielli e Re David - che un sistema di impresa strutturato su appalti ed esternalizzazioni è generatore e moltiplicatore di precarietà e di dequalificazione del lavoro. Inoltre, per uscire dalla trappola del lavoro povero, che riguarda sia il lavoro dipendente che quello autonomo in tutte le sue forme, bisogna discutere anche di tempo ed intensità’ di lavoro, di ore lavorate, di retribuzione, di equo compenso e pressione fiscale”.
“Per tutti questi motivi - ricordano Gabrielli e Re David - sono questioni centrali e non più rinviabili: la definizione di regole certe e trasparenti sul ruolo centrale che devono assumere i Ccnl comparativamente più rappresentativi, e una riforma fiscale realmente equa”.
“Intanto, ridiamo dignità al lavoro votando Sì ai referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno promossi dalla Cgil”, concludono le due segretarie confederali.