Roma, 12 settembre - “Le cronache delle aggressioni al personale sanitario di queste ultime settimane hanno suscitato sdegno e preoccupazione. Aggressioni che, come gli atti di violenza di ogni genere, vanno sempre condannati con fermezza ma soprattutto evitati e prevenuti. Ormai da troppi anni si parla del problema ma ciò che è stato fatto finora è inefficace. Il governo ci convochi”. Lo affermano, in una nota, Cgil nazionale e Fp Cgil.

“Per evitare il conflitto tra utenti e operatori - sottolineano - serve ridurre il comprensibile livello di esasperazione del personale sanitario e dell’utenza, serve investire sulla sanità con risorse adeguate e strumenti utili a potenziare la capacità di risposta del Servizio Sanitario Nazionale”.

“In queste settimane - aggiungono Cgil e Fp - si sono rincorsi annunci e ipotesi di provvedimenti roboanti che andrebbero misurati anche con la necessità di investire sul miglioramento organizzativo del SSN che deve sempre essere un ambiente sicuro per chi ci lavora e per chi riceve assistenza e cure. Non si può, infine, continuare, come fa il Ministro della Salute, a scegliersi l’interlocutore quando si parla del lavoro in sanità”.

“Il governo deve convocare le organizzazioni sindacali, dirci cosa pensa concretamente di fare, oltre alle modifiche al codice penale, a penalizzare il personale sanitario dal punto di vista previdenziale, ad aumentare i carichi di lavoro non favorendo in modo adeguato le assunzioni, a non garantire neanche il riconoscimento del recupero dell’inflazione per gli stipendi di chi lavora in sanità”, concludono Cgil e Fp Cgil.