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Roma, 26 febbraio – “I risultati del Monitoraggio dei LEA, relativi al 2023, confermano le nostre preoccupazioni sulle forti criticità che attanagliano il Servizio Sanitario Nazionale: nelle gravi e profonde diseguaglianze territoriali, sono otto le Regioni non in grado di garantire i Livelli essenziali di assistenza, negando il diritto alla salute alle persone”. Così la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi commenta i dati pubblicati oggi dal Ministero della Salute.
“Emerge il peggioramento degli indicatori relativi alle aree della prevenzione e a quella distrettuale – sottolinea la dirigente sindacale – che evidenzia l’urgenza di adeguare l’offerta dell’assistenza ai bisogni della popolazione, con un forte investimento a partire da quella territoriale, dimenticata dal Governo”.
Per Barbaresi “risulta evidente l’inadeguatezza dei provvedimenti del Ministro della Salute: colpevoli i ritardi nella realizzazione delle Case della Comunità e degli Ospedali di Comunità e, più in generale, nell’attuazione della Missione 6 del PNRR. Risulta difficile immaginare come il Governo possa terminare tutti i lavori entro giugno 2026. La carenza di personale, a partire da quello necessario a garantire l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale, e il sottofinanziamento della prevenzione, contribuiscono al logoramento del SSN, accelerando i processi di tagli e privatizzazione”.
“Questo Paese ha bisogno di un cambio di rotta per superare i divari e le diseguaglianze tra le diverse aree del territorio nazionale attraverso un forte investimento economico e un’adeguata dotazione di personale. La Cgil – conclude Barbaresi – continuerà con ogni forma la propria mobilitazione affinché quello alla salute sia un diritto esigibile per tutte e tutti”.