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Roma, 12 dicembre - “Il Servizio Sanitario Nazionale italiano, pubblico e universale, era tra i migliori al mondo. Dopo troppi lunghi anni in cui è stato diffamato e affamato, nella pandemia da covid ha comunque saputo resistere solo grazie all’impegno e al valore dei suoi lavoratori e lavoratrici, ma oggi con la manovra del governo Meloni rischia il collasso”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi in occasione della Giornata Internazionale della copertura sanitaria universale.
La dirigente sindacale ricorda che lo slogan ufficiale della campagna della Giornata è “Health for all: time for action”, e sottolinea che “anche per il nostro Paese è tempo di agire, perché la manovra finanziaria per il 2024 all’esame del Parlamento conferma la volontà politica del governo di disinvestire e quindi, nei fatti, di proseguire nello smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale e nella privatizzazione della salute”.
Nel merito, Barbaresi spiega che “l’incremento del Fabbisogno sanitario non solo è assolutamente inadeguato, ma non è sufficiente neanche a compensare gli effetti dell’inflazione e dovrebbe coprire i rinnovi contrattuali del personale sanitario e le ulteriori nuove spese vincolate (per liste di attesa, privato convenzionato, prestazioni aggiuntive, ecc.): ciò significa che le Regioni avranno meno risorse a disposizione rispetto a quelle di oggi già insufficienti. Il rapporto tra Fondo Sanitario Nazionale e Pil – prosegue – dal 6,3% del 2024 scende ulteriormente al 6,1 nel 2025 fino al 5,9% nel 2026: il valore più basso degli ultimi decenni”.
“Anche la rimodulazione della missione 6 del PNRR si è tradotta in tagli – aggiunge – e le scelte sul personale sono totalmente sbagliate, in quanto alla carenza di medici e infermieri, a salari inadeguati e a tempi di attesa da ridurre, il Governo risponde con la conferma del tetto alla spesa sul personale e come unica strategia propone di ricorrere al ‘cottimo’ facendo lavorare di più con prestazioni aggiuntive”.
Per la segretaria confederale della Cgil “in questi giorni di grande dolore per la tragedia di Tivoli è doveroso esprimere il più profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutta la comunità. Ma oltre alla solidarietà – conclude Barbaresi – servono fatti per garantire la sicurezza degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie, per garantire prevenzione e assistenza territoriale, per valorizzare il personale, per garantire le migliori cure e assistenza a tutti: il tempo delle azioni è adesso e occorre agire prima che sia troppo tardi”.