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Roma, 5 giugno - “Le dichiarazioni del Ministro della Salute non rappresentano certo le premesse necessarie ad affrontare i reali problemi di cittadini e operatori su temi così importanti e delicati come la salute e la sanità. Osservare che si preferisce la propaganda alla serietà dell’analisi crea un pregiudizio sull’apertura del Governo ad un confronto. Spero di essere smentita ma la testa sotto la sabbia del Ministro sembra ormai una prassi”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.
“Pare proprio senza fine la spregiudicatezza del Ministro Schillaci che arriva ad affermare definitivamente conclusa la fase dei tagli lineari del sistema sanitario. Nel DEF - spiega infatti la dirigente sindacale - si programma una riduzione pesante della spesa sanitaria che nel 2024 scenderà del 2,4%, e sempre per usare le parole del Ministro, un taglio di 3,3 miliardi di euro rispetto all’anno in corso per affossarla al 6,2% rispetto al PIL a partire dal 2025: il valore più basso degli ultimi decenni”.
“Una situazione insostenibile - prosegue - che se non affrontata porterà al collasso del sistema sanitario nazionale, minando irrimediabilmente il diritto alla salute”.
Per la segretaria confederale della Cgil “la narrazione del Ministro affossa il SSN e il diritto alla salute e ad oggi le azioni adottate non affrontano i problemi dei cittadini e la condizione di chi ci lavora, come se pandemia e inflazione non siano esistite. Ci saremmo aspettati altro da un uomo di scienza”.
Barbaresi definisce poi “imbarazzante l’ennesima dichiarazione sulla necessità di valorizzare la risorsa strategica rappresentata dal personale: nel DEF non ci sono risorse né per i rinnovi contrattuali scaduti nel 2021, né per un indispensabile piano straordinario di assunzioni”.
“La Corte dei Conti - ricorda ancora - rimarca come il recupero delle liste d’attesa proceda a rilento, la sanità territoriale sia inadeguata quando non inesistente, mentre crescono le diseguaglianze tra le persone e i territori e oltre la metà delle Regioni presenta bilanci in rosso per l’insufficiente finanziamento del FSN e delle coperture delle spese straordinarie affrontate per Covid e rincari energetici”.
“Non bastano annunci e non servono promesse ma fatti concreti, scelte coerenti e risorse adeguate. È sempre più urgente difendere il diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro rilanciando il SSN pubblico e universale, e - conclude Barbaresi - le ragioni a sostegno della manifestazione del prossimo 24 giugno sono state confermate ancora una volta proprio dal Ministro della Salute”.