Roma, 5 luglio - “Le risorse per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza, difesa e soccorso per il triennio 2022/2024 sono insufficienti a dare risposte alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori in uniforme. L’abbiamo sempre detto da quando sono state stanziate le risorse in legge di Bilancio e in questi giorni è stato purtroppo confermato dai tavoli negoziali”. Lo afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione.

“L’attenzione tanto sbandierata dal Governo per le forze di polizia e i militari si traduce in 80 euro lorde, soldi che arriveranno solo nel gennaio 2025, in pratica a contratto già scaduto. Il Governo - sottolinea Ghiglione - a fronte di un’inflazione al 17% offre risorse pari al 5,78%, il potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa si riduce ancora di più”. Inoltre, prosegue la segretaria confederale: “La proposta del Governo prevede anche che la redistribuzione delle poche risorse vada in quota parte, pari al 20%, al salario accessorio come lo straordinario e le indennità. Giusta la presa di posizione dei sindacati del comparto che invece vogliono che l’intero ammontare sia destinato agli stipendi tabellari al fine di far crescere i salari per tutti”.

Per Ghiglione: “È necessario migliorare le condizioni economiche e lavorative del comparto per garantire stipendi adeguati e benessere psicofisico perché non possiamo e non vogliamo dimenticare la tragedia dei suicidi che grava su queste lavoratrici e lavoratori, spesso determinati da un disagio organizzativo. Nelle condizioni che offre il governo non solo non si danno risposte a questi bisogni, ma non si garantisce nemmeno un efficace servizio della sicurezza che ha bisogno di risorse economiche, di assunzioni straordinarie di personale e di diritti”.