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Roma, 5 marzo - “In un momento di grandi cambiamenti per il mondo, occorre riaffermare il valore del dialogo sociale, del confronto, della contrattazione quale luogo della mediazione tra gli interessi del lavoro e dell'impresa. Sono strumenti per sostenere la democrazia e la cultura della pace, di cui sentiamo un grande bisogno. Per questo è importante che il Patto firmato oggi venga applicato in Europa e in ogni singolo Stato”. È quanto ha dichiarato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini nel suo intervento, a nome della Ces, in occasione della firma del Patto per il dialogo sociale europeo, siglato oggi a Bruxelles dalla Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, dalla segretaria generale della Confederazione Europea dei Sindacati Esther Lynch e dai rappresentanti delle associazioni datoriali europee.
“Abbiamo bisogno - ha proseguito Landini - di un’Europa che metta al centro le persone e non il profitto. È necessario affermare una nuova idea di libertà, che non può significare libertà del profitto e della competizione fine a sé stessa, ma libertà solidale, umana e sociale: si è liberi se non si è precari, se si ha un salario che permette di vivere con dignità, se non si corre il rischio di morire sul lavoro, se si ha il diritto allo studio, alla formazione e alla salute”.
“Abbiamo necessità di lavorare insieme, di creare quella ricchezza che attraverso la qualità del lavoro e la pratica della contrattazione collettiva generi sviluppo sostenibile. L’obiettivo comune deve essere quello di ridurre le diseguaglianze e ricostruire il rapporto tra cittadini, lavoratori e politica, Istituzioni e rappresentanza, compresa quella sindacale. Il confronto, la negoziazione, il dialogo sociale devono avvenire prima che vengano prese le decisioni, e quindi nella fase di progettazione dei cambiamenti. Bisogna elaborare insieme proposte che servano a costruire l’Europa fondata sulla pace, la libertà e sulla giustizia sociale”, ha concluso Landini.