Roma, 5 marzo - “Davanti alle sfide e ai problemi internazionali, la priorità strategica dell’Europa non può essere la corsa al riarmo. Le priorità devono essere lavoro, diritti e pace, perché l’Europa è nata per questo ed è questo che l’ha resa forte”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo oggi a Bruxelles all’esecutivo della Confederazione europea dei sindacati, alla presenza della vicepresidente esecutiva della Commissione europea Teresa Ribera.

Per il leader della Cgil “i fondi europei vanno utilizzati per rilanciare le politiche industriali, per impedire i licenziamenti, tutelare i lavoratori e qualificare le loro competenze nei processi di transizione ecologica e digitale, per rafforzare le politiche sociali e garantire a tutte e tutti il diritto all'istruzione e alla sanità pubblica, per tutelare i salari e le pensioni davanti alla crescita del costo della vita”.

“L'Unione Europea - aggiunge Landini - deve esercitare il ruolo di una vera comunità politica, economica e democratica, che definisca finalmente politiche europee per un sistema comune su difesa, economia e fisco, politiche industriali e Stato sociale. Il riarmo non può essere la priorità strategica dell'Unione”. “Gli 800 miliardi di euro, di cui 650 fuori dal Patto di stabilità, e presi dai fondi di coesione, sono risorse - sottolinea il segretario generale - sottratte alla creazione di posti di lavoro e allo stato sociale. Risorse - incalza - che non creeranno lavoro in Europa, non ‘faranno girare l’economia’, perché circa il 70% di questa cifra sarà impiegata per comprare armi che aumenteranno i profitti delle aziende statunitensi”.

“Oggi pomeriggio - prosegue Landini - come sindacato europeo, firmeremo un Patto per il dialogo sociale con la Commissione europea e con i datori di lavoro. Questo Patto per noi significa affermare l'Europa sociale e del lavoro e rifiutare in modo netto l'Europa del riarmo”. “Chiediamo all’Unione Europea - conclude il segretario generale - di agire per la pace, una pace giusta tramite il diritto internazionale, il multilateralismo e la diplomazia”.