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Roma, 7 giugno - “Quanto accaduto in Questura a Verona è molto grave, e ci auguriamo che la giustizia possa velocemente portare a termine il suo corso. Questa vicenda dimostra che aver introdotto il reato di tortura nel nostro ordinamento è segno intangibile di civiltà e democrazia e come tale va assolutamente mantenuto”. È quanto dichiarano le segretarie confederali della Cgil Daniela Barbaresi e Lara Ghiglione a proposito dell’indagine della Procura di Verona che ha portato all’arresto di cinque operatori di Polizia di Stato per vessazioni e torture nei confronti di persone fermate, a diciassette indagati per violenze e ventitré trasferiti.
“Va sottolineato – aggiungono le dirigenti sindacali – che le indagini sono state condotte dalla stessa Polizia con piena fiducia della Magistratura e a seguito di una inchiesta interna senza segnalazioni provenienti da video o altro. Un’operazione quindi di chiarezza e trasparenza da parte della Polizia. Questo dimostra quanto una forza di polizia che ha al suo interno anticorpi democratici come i sindacati, possa contrastare fenomeni violenti”.
Per Barbaresi e Ghiglione “le lavoratrici e i lavoratori in divisa tutti, anche quelli facenti parte delle Forze armate, vogliono lavorare nel rispetto della democrazia, dei valori costituzionali e dei diritti inviolabili dell’uomo, e non hanno paura del reato di tortura. La tutela delle nostre Forze di polizia – spiegano infatti – si deve poter realizzare attraverso la difesa dello Stato di diritto e non mettendo in discussione tale reato: il cittadino, in qualsiasi condizione giuridica si trovi, va tutelato nei suoi diritti fondamentali senza dover subire vessazioni e violenza”.
“Quello che serve realmente ai lavoratori in divisa – ricordano infine le segretarie confederali della Cgil – è il riconoscimento della loro capacità professionale attraverso risorse economiche destinate ai rinnovi contrattuali, formazione continua e permanente, rispetto dei contratti collettivi e piena tutela dei loro diritti, e – concludono – investimenti per un piano assunzionale che implementi gli organici per garantire l’efficienza del servizio di sicurezza eliminando i turni di servizio massacranti”.